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domenica 6 novembre 2016

Francesco Capiaghi: grande pittore comasco e protagonista della pittura di paesaggio dell’Ottocento



Oggi andiamo ad approfondire la nostra conoscenza verso un grande protagonista della pittura di paesaggio dell’Ottocento.

Francesco Capiaghi nasce a Como il 20 luglio 1831. Trascorre la sua infanzia con le sorelle Francesca, Margherita e Carolina inizia a lavorare con il padre presso il laboratorio Capiaghi: una ditta artigianale specializzata nella tecnica della doratura e dell’intaglio. Nel 1850 Francesco si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove frequenta inizialmente i corsi della scuola di Ornato e dal 1851 quelli della scuola di Paesaggio diretta da Giuseppe Bisi. Terminati gli studi ottiene la patente di insegnante di disegno e si presenta al pubblico nel 1855 a Milano nelle prestigiose sale Brera e a Como nelle sale del Teatro Sociale, dove viene allestita la prima esposizione lariana. Inizia così la sua brillante carriera di pittore di paesaggio e insegnate di disegno presso diverse scuole comasche. L’artista riscuote molto successo e riceve molti allievi anche nel suo studio privato. Nel 1861, con opere ispirate al tema delle vedute dei laghi e panorami lombardi, partecipa alla prima esposizione nazionale italiana a Firenze e in seguito a quella di Napoli del 1877. La sua attività si intensifica nel corso degli anni settanta dell’Ottocento con la produzione di una serie di dipinti dedicati al paesaggio lacustre . 


Nello stesso tempo l’artista si dedica anche all’uso della tecnica fotografica come strumento per documentare le campagne di restauro che interessano i più celebri monumenti cittadini e apre un vero e proprio atelier la “Fotografia Artistica” attivo fino alla fine degli anni settanta dell’Ottocento. In questi decenni le sue ricerche pittoriche si attestano sulle figure di Achille Formis, Giovan Battista Lelli e Gaetano Fasanotti, attivi sul territorio lariano nel corso degli anni settanta e ottanta dell’Ottocento. Francesco Capiaghi si dedica anche alla litografia che gli consente di rispondere alla richiesta di prototipi più seriali da utilizzare per le lezioni e i corsi ai suoi numerosi allievi. Un altro tema caro al pittore per il ricordo ancora vivo degli eventi che lo avevano visto protagonista è quello della storia risorgimentale e unitaria a cui si accosta in due diversi momenti della sua attività raffigurando prima l’episodio San Fermo presso Como. Fatto d'armi del 27 maggio 1859 esposto alla mostra di Brera del 1863 e successivamente in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario del 1848 con il dipinto La resa degli austriaci 22 marzo 1848 . 



Realizzato nel 1898 il dipinto rappresenta anche l’ultima apparizione pubblica dell’artista segnata da un notevole successo presso i contemporanei per l’immediatezza e la capacità dimostrata a distanza di anni nel rendere vivo un episodio della storia cittadina. 
Il pittore termina così la sua lunga e proficua carriera il 5 settembre 1898.
Recentemente è stata dedicata una mostra al pittore Francesco Capiaghi, allestita nella pinacoteca e nelle due sedi collegate nella sala "Duomo" del museo civico di Palazzo Giovio e nella sala cataloghi della biblioteca comunale  di Como curata da Maria Angela Previtera