Translate

martedì 10 gennaio 2017

Basilica di Sant'Abbondio: storia millenaria



Una basilica stupenda, forse la più bella di Como, ricca di fascino e storia. Una tappa consigliata ai numerosi turisti che visitano la nostra bella città... Stiamo parlando della basilica di S. Abbondio, una chiesa bellissima che oggi sorge al posto della chiesa paleocristiana intitolata ai Santissimi Apostoli ed è dedicata al patrono della città. La basilica di S. Abbondio sorge fuori dalle mura di Como, lungo un tratto della via Regina e visibile anche da Viale Innocenzo dove c’è la questura. Prende il suo appellativo nel corso del IX secolo e fu dedicata all’omonimo vescovo comasco dopo la sua morte.
Nei primi anni dell’anno 1000 il vescovo Alberico donò la chiesa ai monaci benedettini che, con l’aiuto dei maestri comacini, le diedero la sua forma classica. L’edificio fu anche cattedrale della città sino in quel periodo fino a quando la carica venne trasferita alla chiesa di Santa Maria Maggiore, poi demolita per far posto al Duomo. Successivamente alla fine dell’anno 1000 (1095) fu consacrata da papa Urbano II durante il viaggio verso Clermond-Ferrand. Nella seconda metà del 400 quando il monastero andò in decadenza anche per la mancanza di monaci e di manutenzione, fu assegnato in a diversi prelati incaricati della sua amministrazione. Verso la fine del 500 il cardinale Tolomeo Gallio operò cospicui interventi sull'edificio, allo scopo di uniformare la basilica, realizzando un nuovo altare maggiore, facendo abbassare il soffitto delle navate, provvedendo alla costruzione di volte, modificando la facciata ed iniziò anche la costruzione del bellissimo chiostro.


Nel 1616 l’abate Marco Gallio affidò la basilica alle monache agostiniane di San Tommaso che rimasero nella basilica fino alla fine del 700, quando il monastero venne soppresso.
Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado il complesso fu acquistato dal vescovo Carlo Romanò nel 1834 . Molti degli edifici furono demoliti per poi essere ricostruiti e restaurati su progetto dell’architetto Giuseppe Tazzini e nel 1881 la sede dell’istituto fu ampliata lungo la via Regina. I restauri furono eseguiti da Serafino Balestra.
Nel 1928 Antonio Giussani realizzò un nuovo restauro della chiesa. La sua particolarità principale che attira inevitabilmente lo sguardo e lo stupore del pubblico osservandola dall’esterno sono le due torri campanarie inserite sui fianchi e che incorniciando l’abside centrale. L’interno della basilica è un’opera d’arte a 360 gradi e presenta molte colonne composte con conci di pietra e sormontate da una notevole varietà di capitelli, da quelli con forme geometriche semplici a quelli corinzi o a quelli decorati con motivi liberi. Splendidi gli affreschi che adornano il presbiterio e costituiscono uno dei cicli pittorici più integri del primo trecento in tutta la Lombardia. Queste opere furono realizzate da un artista anonimo chiamato in seguito il “Maestro di s. Abbondio”. La chiesa ospita anche dei bassorilievi romanici. 





Sotto l'altare maggiore si conservano le reliquie del patrono. Al fianco nord della basilica è addossato il Chiostro. Nel 1974 venne acquistata dal Comune di Como che ne ha curato negli ultimi anni altre opere di restauro. Il vicino ex convento ospità la facolta universitaria di giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria.


Una bellissima opera raffigurante la basilica di Sant'Abbondio realizzata dall'artista comasco Matteo Galvano